(da tuttotek.it) – Il 19 maggio del 2006 usciva nelle sale cinematografiche di tutto il mondo Il codice Da Vinci. Diretto da Ron Howard, il film portava sul grande schermo il celebre best seller di Dan Brown. Il film avrebbe dato vita a quella che poi è diventata una vera e propria saga tratta dai romanzi di Brown: tre anni più tardi esordirà nei cinema Angeli e demoni, mentre nel 2016 sarà la volta di Inferno.
Sarà Tom Hanks a prestare il volto a Robert Langdon che, nel tempo, è diventato un vero e proprio personaggio letterario ricorrente, degno della fama di figure iconiche come Sherlock Holmes. Professore di Storia dell’Arte, Langdon compare in Angeli e Demoni, Il codice Da Vinci, Inferno, Il simbolo perduto e Origin. Suo sarà il compito di risolvere una serie di enigmi per arrivare alla conoscenza di verità nascoste. Nel caso de Il codice Da Vinci, il nostro tenterà di scoprire cosa si cela dietro ai misteri del Santo Graal e ai segreti nascosti in casa dal Vaticano.
Tornando al film, questo ebbe un notevole successo al botteghino (circa 758 milioni di  dollari), grazie anche alla complicità di una serie di critiche e di polemiche mosse proprio dalla Chiesa Cattolica. Similmente per quanto accadde a un’altra celebre trasposizione cinematografica, quella della saga di Harry Potter, anche nel caso de Il codice Da Vinci molte personalità del clero cattolico chiesero di boicottare il film, accusandolo di mistificare ed allontanare fedeli.

Il codice Da Vinci, trama e trailer
Jacques Saunière, anziano custode del Museo di Parigi, viene ucciso nella notte da un uomo vestito da monaco. Il capitano di polizia Fache (Jean Reno), si affida quindi al professor Langdon, a Parigi per una conferenza sulla simbologia, per scoprire il significato di alcuni simboli lasciati da Saunière prima di morire. È sempre al museo che sopraggiunge Sophie Neveu, crittologa e nipote di Saunière, che tenterà di aiutare Langdon rivelandogli di essere l’indiziato numero uno della polizia. Quanto taciuto dal capitano Fache è infatti il nome di Robert Langdon lasciato da Saunière insieme ai suoi simboli. Fra i due nascerà quindi un sodalizio che li porterà a collaborare e a scoprire una realtà segreta molto più grande di loro.

Il codice Da Vinci: un’ambientazione ben riprodotta
Dal punto di vista della regia, Howard è riuscito senz’altro a trasmettere la costante percezione del mistero grazie anche alle musiche di Hans Zimmer e la straordinaria voce di Roberto Chevalier, che ha reso il doppiaggio italiano di Mr Langdon fedele al distacco analitico che trasmette il protagonista romanzesco. Anche i colori cupi e i chiaroscuri scelti dal regista lasciano che lo spettatore viva le sensazioni che respira il protagonista durante la risoluzione degli enigmi e la scoperta di un mondo, oscuro, ma molto vasto.
A differenza di molte altre trasposizioni, poi, quella cinematografica rimane decisamente parecchio fedele alla trama romanzesca, se non per qualche piccola differenza. Angeli e demoni, ad esempio, venne scelto come sequel, mentre nella serie di Dan Brown precede il Codice Da Vinci. Anche il rapporto fra Langdon e Sophie, la nipote del misterioso uomo iniziale, non ha l’epilogo che troviamo nel libro. Nonostante tutto però, ad Howard toccò una nomination come peggior regista ai Razzie Awards.

La pretesa veridicità e le accuse di plagio
Nelle prime edizioni del libro vi era riportata una dichiarazione dell’autore, secondo cui il contenuto dell’opera era frutto di ricerche storiche. Molti storici del cristianesimo però notarono parecchie incongruenze ed errori grossolani, ed invitarono l’autore a un confronto. Brown rifiutò sempre l’invito, finché dalle ristampe non venne tolta la dichiarazione iniziale. Dan Brown si è sempre difeso sostenendo che esse erano precedute da un trafiletto in cui si sosteneva l’origine fantasiosa del romanzo.
Tuttavia ciò non bastò a salvaguardare l’opera da una serie di accuse di plagio. Quello che veniva contestata a Dan Brown era una eccessiva somiglianza con alcuni saggi storici. La cosa portò ad un processo in cui l’autore venne scagionato. La curiosità simpatica l’ha regalata però il giudice che redasse la sentenza. In essa lasciò una serie di termini in corsivo che andavano a formare un’enigma. Il giudice lanciò anche la scommessa, sfidando chiunque a risolvere l’enigma. A riuscirvi fu, infine, un avvocato londinese.

Il Codice da Vinci, perché e dove vederlo
La serie dei libri di Dan Brown è piuttosto famosa, anche se l’interesse verso le relative trasposizioni cinematografiche è andato via via scemando. Il codice Da Vinci resta però una pietra miliare nella storia dei libri divenuti pellicola. In un clima di polemiche, verità rivelate, complottismi e di fermento mediatico, l’uscita nelle sale del film fu davvero un evento. Possiamo dire che senza quei precedenti il film non avrebbe avuto lo stesso successo? Può darsi. Ma nomination e polemiche a parte, quello di Howard resta davvero un ottimo film e sicuramente una delle migliori trasposizioni mai riuscite, anche grazie ad un cast eccezionale. Se volete vederlo, inoltre, potete trovarlo sulla piattaforma Netflix, ma non perdete neanche il romanzo!