guenna-enigmaPozzolo Formigaro (AL) – Conferenza sui Templari del giornalista e storico alessandrino Andrea Guenna, che presentava anche il suo libro “L’Enigma dei Nove Castelli”, venerdì 27 marzo 2009 nella sala medioevale del castello di Pozzolo Formigaro in provincia di Alessandria. Dopo aver ripercorso in modo circostanziato la storia dei Templari, Andrea Guenna ha ribadito che i Templari di oggi e di domani non rinnegheranno mai la loro “promessa di fedeltà al Papa ed alla Chiesa Cattolica Romana”. Gli altri, quelli che vantano patenti di legittimità o, peggio, discendenze dirette da Jacques de Molay (impossibili in quanto l’Ordine fu soppresso con la bolla Vox in Excelso da papa Clemente V nel 1312) secondo Guenna non hanno ancora dimostrato nessuna eredità credibile (la carta di Larmenius è considerata unanimemente un falso da tutta la comunità scientifica mondiale) e sono in effetti fuori dalla tradizione. Ribadendo che i Poveri Cavalieri di Cristo adoravano la Santa Sindone di cui erano i custodi, Guenna ha affermato che oggi, più che mai, occorre avvicinarsi a Cristo ed agire nel mondo testimoniando concretamente, da Templari, il messaggio cristiano. Citando Clive Staples Lewis (Belfast, 29 novembre 1898 – Oxford, 22 novembre 1963), Andrea Guenna ha detto che se non si crede più in Dio si finisce col credere in tutto il resto: “Ed è per questo – ha detto il giornalista piemontese – che la figura del Cavaliere Templare può essere un punto di riferimento fermo, chiaro e credibile per tutti i giovani che vogliono accostarsi a Gesù in modo del tutto nuovo, cavalleresco”. Dalla sala, gremita di gente presente alla conferenza, sono venute domande inerenti i rapporti tra i Templari ed il mondo Islamico. Guenna ha detto che l’Ordine del Tempio ha sempre avuto buoni rapporti con gli Ismailiti, coi quali ha sempre collaborato per il bene comune e, paradossalmente, questo fatto ha indotto Filippo il Bello e i suoi aguzzini, nel corso del tremendo processo del 1307-1314, ad accusare i Poveri Cavalieri di Cristo di apostasia. Una signora ha poi chiesto a Guenna quale fosse il rapporto dei Templari con le donne. Il giornalista alessandrino, che non ha nascosto il suo credo templare, ha risposto che, pur essendo proibito dalla Regola qualsiasi rapporto con le donne, esistevano, soprattutto in Francia, alcune “templaresse” che lavoravano nelle magioni insieme ai cavalieri. Ciò costituisce naturalmente un’eccezione che, come sempre, conferma la regola.
Anna Briano