Torino – La Sindone, secondo la tradizione che la Chiesa accetta, ma non come un atto di fede, sarebbe il lenzuolo che avvolse Gesù nel sepolcro.
A fine ‘ 800 un professionista torinese fu autorizzato a fotografarla e quando sviluppò la pellicola rimase di stucco: il negativo fotografico è, in realtà, un positivo, cioè l’immagine sul telo riporta le sembianze impresse di una persona avvolta.
Fino ad allora c’era che riteneva la Sindone opera di un abile pittore, da quel momento questa teoria è praticamente caduta.
Nessuno può dimostrare che la Sindone abbia avvolto Gesù.
Quando si parla di autenticità si intende il fatto che il lenzuolo sia stato utilizzato per un uomo crocifisso nel primo secolo dopo Cristo.
Un occhio del condannato è chiuso con una moneta le cui letture visibili la vedono compatibile con le monete di Tiberio.
Ma la prova regina, quella che fa vacillare gli scettici è un’altra: l’uomo della Sindone fu crocifisso con i chiodi nei polsi, mentre tutta l’inconografia su Gesù, fin dai secoli del cristianesimo, li disegna nel palmo della mano dove i mistici ricevono persino le stimmate.
Nella metà del ‘ 400 la Sindone arrivò nelle mani dei Savoia e quando si trasferirono a Torino la Sindone li seguì e dal ‘ 700 è custodita in una cappella accanto al Duomo.
Le notizie della Sindone si perdono con il sacco di Costantinopoli e riappaiono in Francia tra il 1350 e il 1450.
Nel 1988 il cardinale di Torino, Ballestrero, incaricò tra laboratori internazionali di cercare di datare il telo con il procedimento del radiocarbonio 14.
Dopo qualche mese l’annuncio clamoroso: il lenzuolo risalirebbe proprio al periodo medievale della ricomparsa in Francia, quindi sarebbe un falso.
Ma qualche anno fa un chimico americano ha affermato che il campione che è stato analizzato non proviene dal tessuto originale della Sindone di Torino.
E per la Chiesa, la posizione è immutata: la Sindone rappresenta il calvario e la sofferenza di un uomo crocifisso, chi può pregarla senza dover necessariamente pensare che si tratta del Cristo, ma come simbolo del sacrificio di Gesù.
Sta di fatto che la Sindone di Torino è stata seguita da decine di milioni di persone in tutto il mondo.
Sonia Scarlata