da gazzettadellaspezia (Doris Fresco-Grande) – “Il filosofo italiano tra i più conosciuti a livello internazionale, i cui libri sono stati tradotti in tutto il mondo”- così lo ha definito Angelo Tonelli introducendolo- ha aperto questa edizione di Mhytoslogos, portando una gremita Rotonda Vassallo alla scoperta del mondo occidentale, del nostro di pensare, portando il pubblico allo scontro e all’incontro tra la sapienza greca e la tradizione giudaico-cristiana.
Un viaggio di un’ora e più tra le grandi questioni esistenziali, dall’etica, alla natura e al rapporto con la tecnica; dall’origine del mondo, al senso della vita; dal valore della bellezza alla via per la felicità: Umberto Galimberti ha lasciato poche speranze all’individuo dell’Occidente, ormai privo di etica, che potrebbe risollevarsi solo entrando in contatto con quella che ha definito ‘etica del viandante’, intendendo il viandante non come semplice viaggiatore che parte da un posto in Occidente per approdare in un altro posto, anche all’altro capo del mondo, senza compiere scelte, senza porsi domande e quindi muovendosi per non cambiare, non abbandonando mai quell’Occidente dal quale è partito.
La V edizione di MythosLogos, la rassegna sulla sapienza, la filosofia, l’arte e la cultura dell’antichità greca a latina ideata e diretta da Angelo Tonelli, che gode del contributo del Comune di Lerici e della Fondazione Carispezia e del patrocinio della Regione Liguria e dell’Ambasciata greca, non poteva aprirsi in modo migliore. Galimberti, già protagonista in passate edizioni di Mythoslogos, ha fornito le due diverse interpretazioni (greca e giudaico-cristiana) di ogni aspetto fondamentale della nostra vita, dalla natura, alla morte.
“Dobbiamo essere consapevoli che il cristianesimo costituisce la base psicologica di noi occidentali, perché guardiamo al futuro in termini ottimistici. Il problema è che se il futuro non si presenta più in termini ottimistici e non avvertiamo più un futuro come promessa, ma si presenta come futuro imprevedibile, questa imprevedibilità retroagisce. A questo punto torna utile capire la sapienza greca: bisogna smontare questa fiducia nel futuro, smontare questo concetto ottimistico, non perché la sapienza greca sia luogo della verità, ma per capire bene questa differenza perché forse abbiamo bisogno oggi della Sapienza greca per contenere questo tramonto inevitabile della cultura occidentale”.
La Lectio Magistralis di Umberto Galimberti è stata solo il primo di una lunga serie di appuntamenti con la cultura, che vedrà Lerici, ancora una volta grazie alla passione e alla competenza di Angelo Tonelli e dei suoi collaboratori, capitale della sapienza.
UMBERTO GALIMBERTI
Nasce a Monza nel 1942; è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999 è professore ordinario all’Università Ca Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’International Association for Analytical Psychology. Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e di psicologia, ha tradotto e curato numerose opere di Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania.