New York – Abdullah Ahmed Abdullah, nome di battaglia Abu Muhammad al-Masri, considerato il numero 2 di al Qaeda e la mente degli attentati del 1998 alle ambasciate Usa in Kenia e Tanzania (224 morti e centinaia di feriti), è stato ucciso in Iran tre mesi fa da due agenti del Mossad per conto degli Usa. Lo scoop del New York Times, da fonti intelligence, svela un intrigo di spionaggio internazionale e un inedito retroscena dei rapporti tra l’Iran sciita e il terrorismo islamico di matrice sunnita. Teheran tuttavia smentisce la ricostruzione come “uno scenario degno di Hollywood”. Al-Masri, 58 anni, origine egiziana, era tra i fondatori dell’organizzazione e si ritiene fosse il primo in linea di successione dopo il suo leader attuale Ayman al-Zawahri. L’Fbi aveva offerto 10 milioni di dollari per la sua cattura e la sua foto è ancora nella lista dei più ricercati. Per il Nyt, è stato freddato in auto da due motociclisti con 5 colpi di pistola.