(Niccolò Magnani di Il Sussidiario) – Non da oggi sinistra e destra si contendono/accusano praticamente di tutto: nella particolare età del Covid, secondo lo scrittore e giornalista Marcello Veneziani, si è arrivati al “paradosso” (per la cultura dominante) di una libertà in mano alla destra e una sicurezza-prudenza in mano invece alla sinistra.
Su “La Verità” della domenica Veneziani tratteggia la sua riflessione partendo da un punto di osservazione “super-partes”: prima di addentrarsi sui contenuti, è innegabile come sulle vicende di Green Pass, lotta al Covid, lockdown e quant’altro il “rischio” e la richiesta di libertà arrivi dal Centrodestra, mentre il ruolo si capovolge sul fronte diritti-sesso-eutanasia. È un tourbillon costante praticamente su tutti i temi più scottanti: dalla politica alla giustizia, dalla sanità alla religione fino a scienza e cultura, tutto un “destra contro sinistra” (e viceversa).

Pandemia e sesso, lo scontro destra-sinistra
“Curioso che la sinistra ideologica accusi la destra di dare risposte ideologiche in tema di libertà, salute e sicurezza. Vi possono pur essere pregiudiziali ideologiche in alcune posizioni assunte dalla “destra” su quei temi; a patto però di aggiungere: “da quale pulpito viene la predica”, perché la sinistra, abitualmente, fa prevalere l’ideologia sulla realtà nel nome del politically correct e altri canoni simili” scrive ancora Veneziani su “La Verità” puntando il mirino sulla crescente contrapposizione tra “pro vax” e dubbiosi (non ci sono infatti solo i no vax in piazza a contestare il nuovo Green Pass). Accusare la destra di cavalcare l’infantilismo e la credulità popolare sul fronte “no vax”, sottolinea lo scrittore, fa sorridere visto che di contro lo stesso “abuso” di credulità si può ben dire anche per le campagne pro-vaccino: “nel nascondere i dati reali al popolo “bambino”, nel terrorismo psicologico verso chi non si adegua ai canoni sanitari imposti. Stiamo vivendo una fase civile e perfino istituzionale di regressione puerile”. Con una breve digressione sul valore della libertà, Veneziani ricorda come culturalmente e storicamente la libertà assume qualità e valore se viene correlata a qualcosa che ne dà “un senso, una misura concreta e una delimitazione”. In questa precisa fase storica dominata dalla pandemia, conclude l’editorialista de “La Verità”, “sembra evidente che il tema della libertà sia più a cuore alle forze di destra e meno a quelle dei sinistra: anche quando la sinistra si pone a tutela di alcune minoranze, ritenute fragili o malviste, si preoccupa più di punire, censurare e perseguire chi ha opinioni difformi che di proteggere le categorie ritenute maltrattate”.