guenna e marianinidi Andrea Guenna (26.01.09)
Vicoforte (CN) – Domenica 25 gennaio 2009 è spirato Gianluigi Marianini, il lord Brummel piemontese che ha conquistato la ribalta negli anni ’50 trionfando a “Lascia o Raddoppia?”, la trasmissione condotta dall’allora poco più che trentenne Mike Bongiorno, trasmissione che ha lanciato la TV in Italia. Il professor Gianluigi Marianini aveva tre lauree: Giurisprudenza, Diritto Canonico e Filosofia ma, a parte una piccola parentesi nell’immediato secondo dopoguerra, non ha mai insegnato. Di famiglia benestante, ha sempre lavorato per lo più gratis ed amava ripetere: “Vivo libero e alla giornata, seguendo interessi puramente ideali”. Donna Ornella, la moglie, mi ha detto che poco prima di esalare l’ultimo respiro ha sorriso. Anche in punto di morte era sereno, ma anche ironico come è sempre stato in vita. Nato a Lanzo Torinese il 17 gennaio 1918, Marianini apparteneva ad una famiglia della piccola nobiltà del Nord e poteva fregiarsi del titolo di Patrizio Modenese. Era discendente di San Carlo Borromeo, e ben si capisce da chi abbia ereditato la sua devozione e la sua fede incrollabili. Negli anni sessanta era stato nominato “demonologo” dal Cardinale Giuseppe Siri Arcivescovo di Genova, mentre l’allora arcivesvovo di Milano Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, lo nominò responsabile della commissione che indagava sulle varie sette sataniche a Torino e Milano. Una commissone coperta dal segreto, una specie di agenzia di intelligence cattolica. Ultimamente, da quando si era trasferito a Vicoforte, si recava spesso nel famoso santuario per pregare o anche solo per fare quattro chiacchiere con Monsignor Bartolomeo Bessone, il Vicario Generale della curia di Mondovì, rettore del Santuario. Io ho avuto l’onore di conoscerlo nel 2004 quando gli ho inviato il manoscritto del mio libro sui Templari. Dopo averlo letto, il professor Marianini mi ha telefonato complimentandosi ed esprimendo il desiderio di preporre qualche riga di commento al mio lavoro. La cosa mi ha onorato moltissimo anche perché Gianluigi Marianini era Maestro Generale dell’Ordine Templare. Nonostante la notevole differenza di età abbiamo fatto amicizia e, durante i pomeriggi trascorsi insieme a Torino, nella sua bella casa di Via Filadelfia, ha avuto modo di raccontarmi la sua esperienza di Templare. Fu iniziato nel 1980 nell’Abazia di Staffarda da Sousa Fontes, l’allora Gran Maestro dell’Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani, la più importante obbedienza Templare del mondo. Ma non era convinto della sua scelta, preoccupato com’era per il persistere della bolla pontificia Vox in Excelso emanata nel 1312 da papa Clemente V che prevedeva la scomunica ipso facto contro chiunque si professasse Templare dopo lo scioglimento dell’Ordine. Nel 1981 un gruppo di Templari portoghesi (il Portogallo, insieme alla Scozia, è la vera patria dei Templari superstiti ai roghi del 1314 voluti da Filippo il Bello) lo insigniva a Lisbona del titolo di Gran Maestro dell’Ordine Mondiale attribuendogli il Motu Proprio, cioè la facoltà di disporre di tutti i poteri per esercitare sovranità immediata su tutto l’Ordine dei Templari. Tuttavia il professor Marianini, fervente cattolico, in quel momento non volle andare avanti, e solo dopo l’annullamento della scomunica Vox in Excelso, sancito con la riforma del Diritto Canonico voluta da papa Giovanni Paolo II nel 1983, Gianluigi Marianini riprese l’attività di Templare ed iniziò a riunire a Torino un gruppo di cavalieri. Ma ci fu una svolta. Avvenne nel 2006 quando decise di rifondare l’Ordine Templare, azzerando i precedenti e recuperando la vecchia regola.
“Vede mio caro benefattore – mi disse un giorno col suo amabile e forbito italiano – tutti i Templari del mondo oggi sono abusivi perché l’Ordine è stato soppresso nel 1312 dal Papa e non è stato più possibile eleggere nuovi sovrani. Le varie discendenze rivendicate da questi o da quelli sono campate in aria”.
Allora? Risposi.
“Allora l’unica cosa da fare è far rinascere l’Ordine ex novo recuperando la regola ed i rituali. Mi vuole dare una mano caro giovane amico”?
In che senso, risposi di nuovo.
“Io la inizio Templare a Vicoforte nella Cappella di San Bernardo e poi si va avanti insieme”.
Accettai.
Si trattava di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e di andarselo a riprendere. Ero entusiasta ed anche oggi lo sono. Fui iniziato Templare il 26 novembre 2006, esattamente 888 anni dopo la nascita dell’Ordine avvenuta nel 1118. Solo dopo mi resi conto che quell’888 è un numero magico, perfetto. L’8 è il simbolo dell’infinito mentre il 3, che ripete l’8, è il numero della divinità. Marianini non mi ha mai detto se avesse scelto quella data per rispettare la cabala, ed io non gliel’ho mai chiesto. Abbiamo iniziato a lavorare sodo: Marianini, nonostante avesse già 88 anni, aveva una lucidità ed un’energia incredibili. Recuperammo i rituali e la regola, ed investimmo subito una ventina di cavalieri. Oggi l’Ordine sta andando molto bene, si chiama Sovrano Militare Ordine del Tempio ed opera principalmente in Piemonte. Stiamo lavorando per aprire magioni in Lombardia ed in Liguria. Marianini ci ha lasciato questa eredità e andiamo avanti. A Dio piacendo.
Per questo lo ringraziamo.