califfoDalla Segreteria Generale SMOT – Se non esiste nessuna prova che sia stato Bin Laden a ordinare l’attentato dell’11 settembre 2001, forse c’è quella che il califfo Al Baghdadi ha ordinato la strage di Parigi di venerdì scorso. E la Francia, da par suo, sta reagendo con una pioggia di bombe lanciate da una decina di jet militari su Raqqa, la capitale del Califfato. È la guerra – per ora tra Francia e Isis – una guerra che potrebbe coinvolgere presto anche l’Italia, visto che i nostri carabinieri stanno addestrando le truppe curde e, anche per questo motivo – ma non solo – siamo considerati un obiettivo del califfato. D’altronde la neonata alleanza tra Usa e Russia sancita dall’incontro di Antalya dimostra che la situazione è talmente grave da mettere in secondo piano perfino l’accesa rivalità tra Obama e Putin. L’Isis, finanziato all’inizio da Usa, Qatar, Arabia Saudita e Israele per destabilizzare la Siria, l’Iraq e l’Iran, ora è fuori controllo e le forti rivendicazioni sunnite hanno preso il sopravvento sul resto. Per questo motivo Al-Baghdadi è riuscito a muovere in terra di Francia i suoi sicari ed i sunniti dormienti, magari con passaporto francese, nati in Francia da famiglie arabe. Giovani disperati ed orgogliosi che sognano un califfato universale dopo che hanno urlato, totalmente ignorati dall’Occidente, il loro forte disagio, la loro emarginazione, ed ora ci sfidano. Islamisti per rabbia. Ora la Francia si sveglia accorgendosi che ha sbagliato qualcosa (e per un francese riconoscere gli sbagli è quasi impossibile) e che ha in pancia sei milioni di islamici potenzialmente ostili, alcuni di loro (non si sa quanti) al punto da compiere atti terroristici. E l’Isis, che dai pozzi petroliferi ricaverebbe un milione e mezzo di dollari al giorno, ora cammina da solo, non ha più bisogno dei finanziatori dell’esordio e si permette il lusso di mettere a segno i suoi blitz anche in Europa. In un’Europa in cui la vita sarà sconvolta per molti anni perché non ci sarà possibilità di difesa da attacchi criminali imprevedibili ed incontrastabili, perpetrati con metodologie per noi occidentali del tutto inusitate, che si concludono molto spesso con l’immolarsi finale degli attentatori stessi. Ogni momento della nostra vita sarà in emergenza, rientrerà nell’ambito dell’ordine pubblico e sarà una vita esposta costantemente al grave rischio di un attentato per cui saremo soggetti a perquisizioni, verifiche infinite in nome della sicurezza. Ecco cosa hanno generato le Elite occidentali, gli Illuminati che, creando prima Al Qaeda di Bin Laden ed ora l’Isis di Al Baghdadi per miserabili speculazioni economiche e finanziarie, non sono più in grado di fermarli. Gli organi di stampa, le cancellerie d’Europa, Obama e tutti gli altri continuano a ripetere che i fatti di Parigi sono l’11 settembre europeo, senza neppure sapere cosa sia stato l’11 settembre del 2001. E quelli che lo sanno non lo dicono perché se fossero sinceri si darebbero la zappa sui piedi. Meglio non sapere, meglio non dire, meglio dare la colpa all’Islam che, in gran parte e per ora, non c’entra niente perché il fanatismo islamico è solo la facciata per cui non è contro l’Islam che stiamo combattendo, ma contro una sorta di Spectre creata dall’Occidente ed ora in mano ai petrolieri del Golfo che hanno ricchezze sterminate, monarchi in grado di pagare un esercito che sta crescendo velocemente (Isis) per vincere la guerra finale tendente a dominare il mondo. Chi ha creato l’Isis è stato messo da parte e al suo posto andrà molto presto un certo Islam ricco sfondato.
Se ci accorgiamo subito di questo possiamo salvarci, altrimenti neppure noi Cavalieri Templari, che siamo appena tornati, potremmo fare qualcosa per molti anni a venire.