Purtroppo Al-Baghdadi è sfuggito al raid russo che sembrava averlo ucciso, come ha confermato il generale Stephen Townsend, comandante della coalizione anti-Isis. I Curdi avanzanao e, anche se Raqqa è grande un solo quarto di Mosul, i guerriglieri devono affrontare difficoltà impreviste. L’Isis si è preparato con una tattica diversa. Ha lasciato in città meno combattenti e meno civili, fra i 20 e i 30 mila, ha ammassato riserve di cibo sufficienti e riempito i tunnel sotto la città con carburante, armi, munizioni, officine per fabbricare razzi e droni. E coi droni, armati di telecamere e proiettili di mortaio, è riuscito a individuare e uccidere molti ufficiali e comandanti. A difendere gli ultimi quartieri non sono poi jihadisti stranieri ma gli uomini delle tribù dominanti sotto il regno dell’Isis, soprattutto gli Al-Shawir del governatore Abu Loqman, che difendono case e famiglie. La maggior parte dei foreign fighter si è ritirata all’inizio di maggio, temono vendette e cercheranno di resistere all’inverosimile. La maggior parte di loro si era già ritirata all’inizio di maggio, dopo un sopralluogo dello stesso Al-Baghdadi.