(Ilaria Festa di Metropolitan Magazine) – Santa Maria Maddalena, il 3 giugno Papa Francesco ha elevato la memoria di questa santa al grado di festa. Oggi 22 Luglio, infatti, i cristiani celebrano la figura di Maria Maddalena. Una figura contorta nel panorama religioso cristiano, calunniata ingiustamente, adesso ha riconquistato la sua piena dignità di “discepola di Cristo”.
Nel corso della storia del cristianesimo, la figura di Maria Maddalena ha avuto un’iconografia assai ricca e molto ben definita. Vediamo insieme la storia di questa Santa e alcune delle sue rappresentazioni più significative.
Santa Maria Maddalena, storia di una santa calunniata ingiustamente
Maria Maddalena, Maria di Betania, sorella di Marta e di Lazzaro, viene ricordata nei Vangeli come una tra le donne di Galilea che seguivano Gesù e i suoi discepoli. Fu presente alla sua crocifissione ed alla sepoltura e si recò al sepolcro la mattina della Domenica di Pasqua, per ungere il suo corpo. Sempre secondo i Vangeli, Maddalena è stata la prima a vedere Gesù risorto e ad annunciare la sua risurrezione agli apostoli.
Anche se negli scritti dei Primi Cristiani, Maria Maddalena viene chiamata “l’apostolo agli apostoli”, per i cristiani moderni è considerata semplicemente una prostituta, anche se in nessuna parte del Nuovo Testamento si dice esplicitamente che Maria Maddalena praticasse il mestiere. Questo mito fu avviato nel VI secolo da Papa San Gregorio I, quando affermò che Maria Maddalena e la “peccatrice” di cui Luca racconta che lavò i piedi a Gesù, li asciugò con i capelli e li unse con gli unguenti, erano state la stessa donna.
L’Ordine dei Predicatori annoverò Maria Maddalena nel numero dei suoi Patroni. Per la Liturgia Bizantina è onorata però da tempo col titolo di “Apostola degli Apostoli”.
Maria Maddalena, la più dipinta nelle rappresentazioni sacre
Ordinata Santa, Maria Maddalena, spesso è dipinta come “penitente”, è nominata protettrice delle prostitute pentite, dei penitenti, dei parrucchieri, dei giardinieri, dei guantai e dei profumieri, oltre che santa Patrona dell’arcipelago della Maddalena (SS), di Senigallia, di Marsiglia e della Provenza.
La sua figura si è adattata a ogni epoca, attraverso innovazioni negli abiti, negli sguardi e nelle pose, affermandosi come modello per eccellenza di santità. È la seconda figura femminile più dipinta, dopo la Madonna, nelle rappresentazioni a tema religioso. La Maddalena ha tanti volti, così come vediamo in alcune delle rappresentazioni scelte. Nessuna di queste però, ha mai messo in dubbio la “santità” di questa figura femminile.
Giotto, quando dipinge “Noli me tangere”, raffigura la resurrezione. Datato al 1303-1305 circa, l’affresco fa parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. Al centro della scena c’è Maria Maddalena, corporea e scarlatta in mezzo a quelle figure eteree, che si prostra ai piedi del Cristo Risorto.
La passionalità di Maria è rappresentata al meglio proprio ai piedi della croce. Nella Crocifissione (1426), Masaccio oppone le fresche e tenue tonalità della Vergine Maria e di San Giovanni con il vivace rosso della Maddalena. Lei è in ginocchio e dà le spalle allo spettatore, interamente assorta nel suo dolore.
Di tutt’altro genere è la scultura di Donatello. Datata tra il 1453 e il 1455 è una scultura in legno parzialmente dorato, realizzata dallo scultore fiorentino. Eseguita per il Battistero fiorentino, suscitò scalpore e ammirazione a causa dello scabro realismo. La Maddalena penitente, dipinto ad olio su tavola di Tiziano, databile al 1533, restituisce invece grazia e bellezza alla figura della Maddalena.
Pieter Paul Rubens, poi, ha colto lo slancio passionale dell’amore di Maria per Cristo nell’opera Cristo in casa di Simone il fariseo (1615). Maddalena è china per terra, sui piedi di Gesù che sorregge con le sue stesse mani.