Washington (Davide Giancristofaro Alberti di Il Sussidiario) – Prende il via negli Stati Uniti il primo Summit internazionale sulla libertà religiosa, un’iniziativa che si apre a Washington e che ha come obiettivo quello di riportare in primo piano la difesa di “un diritto umano vitale”. Come riferito dai colleghi di Vaticannews, sarà la capitale a stelle e strisce ad ospitare fino al prossimo 15 luglio (l’evento si è aperto ieri, 13 luglio), l’Irf, appunto, il primo summit sulla libertà religiosa ed evento promosso da più di 40 organizzazioni a rappresentanza di diverse fedi, fra cui anche la Usccb, la Conferenza episcopale cattolica: “Accolgo con favore l’annuncio questo Summit – sono le parole diffuse attraverso una nota di monsignor David J. Malloy, presidente del Comitato dei vescovi per la Giustizia internazionale e la pace – esso ha lo scopo di aumentare la consapevolezza sulla libertà religiosa negli Stati Uniti e di riunire un’ampia coalizione che lavorerà insieme per questa causa in tutto il mondo”.
Il tema centrale dell’evento è tutt’altro che di poco conto, come ricorda ancora monsignor Malloy: “secondo il Pew Forum on Religion & Public Life, l’83 per cento dei circa 7 miliardi di persone nel mondo vive oggi in Paesi con forti ostilità governative o sociali che coinvolgono la religione. Ogni cultura, nazione, sistema religioso o politico – aggiunge monsignor Malloy – deve sforzarsi di proteggere meglio la libertà religiosa, un diritto umano vitale”.
Primo summit internazionale libertà religiosa: fra i relatori anche Pelosi e Pompeo
L’Usccb si dice orgoglioso di essere sponsor dell’Irf, al punto che “il cardinale Timothy Dolan, presidente del Comitato episcopale per la Libertà religiosa, sarà tra i relatori”, con il tema “Speranza per il futuro: la società civile e la leadership americana globale e multilaterale”. Il summit si svolgerà in modalità mista, quindi sia in presenza quanto online, e darà anche voce alle persone che sono state vittime di persecuzioni e restrizioni per via della fede.
Obiettivo, come si legge sul sito web dell’evento “ottenere un sostegno politico in favore della libertà religiosa nel mondo”, creando “una forte coalizione internazionale che operi in questo ambito a livello globale”, ed “aumentando la consapevolezza della società civile e dei governi”. Tra i relatori ci saranno anche Nancy Pelosi, presidente della Camera Usa e Mike Pompeo, ex segretario di Stato.