(Peter Kurti di Epoch Times) – Ogni cinque anni, gli australiani completano un censimento per fornire ai governi varie informazioni necessarie per prendere decisioni essenziali sui servizi. Infatti, i piani per la fornitura di scuole, trasporti, infrastrutture, assistenza sanitaria e servizi per la comunità locale dipendono tutti dall’ottenimento dell’«istantanea» più accurata possibile della nazione.
Da quando è stato condotto per la prima volta nel 1911, il censimento australiano è stato in gran parte una semplice e incontrovertibile raccolta di dati sulla popolazione.
Le famiglie registrano le risposte alle domande, restituiscono il modulo compilato e non ci pensano più fino a quando i risultati non vengono pubblicati l’anno successivo. Tuttavia, negli ultimi tempi, questa raccolta di dati è stata usata come arma da attivisti laici come Meredith Doig, presidente della Rationalist Society Australia.
Il movimento razionalista è così determinato a scacciare la religione dall’Australia, che si è persino rivolto ai satanisti per bandire la cosiddetta «superstizione» e il cosiddetto «inganno» dalla nostra bella terra.
Ma così facendo, rivelano semplicemente l’incoerenza della loro argomentazione, perché i satanisti si classificano come “organizzazione religiosa” secondo la legge australiana.
La ribellione contro la tirannia è elencata come uno degli obiettivi chiave del satanismo sul sito web del Tempio australiano di Satana, insieme all’esercizio della “compassione” e del “pensiero critico”.
Tutto questo è stato definito “fantastico” dal presidente della Rationalist Society, che non è riuscita a conciliare il suo entusiasmo antireligioso con lo status religioso rivendicato dal satanismo.
E ora nel 2021, non contenti di quanto sopra, vogliono anche dirci come rispondere.
La campagna «Censimento 21» era in pieno svolgimento fino al censimento del 2021, e incoraggiava il maggior numero possibile di persone a spuntare «Nessuna religione».
Sei cresciuto come cattolico, ma ora non vai in chiesa? Seleziona la casella “Nessuna religione”. Hai frequentato una scuola cristiana ma da allora non ha più avuto contatti con la chiesa? Spuntala. Ti vedi solo come religioso «culturalmente» ma senza ulteriori affiliazioni? Di nuovo, spunta quella casella. E dì anche agli altri di farlo.
L’obiettivo è quello di rendere la percentuale di australiani che non dichiarano alcuna affiliazione religiosa più alta possibile.
La sinistra aggressiva e laica utilizzerà quindi quel dato per sostenere che la religione sta rapidamente scomparendo dalla nostra società e che nozioni come la libertà religiosa non sono più degne di difesa, né di finanziamenti.
Nella corsa al voto postale per il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2017, i sostenitori laici hanno sostenuto che l’opposizione basata sulla fede non dovrebbe avere alcun peso quando si tratta di considerare i meriti di apportare una modifica alla legge, e che le scuole cristiane non hanno il diritto di gestire i loro affari secondo i principi della loro fede.
E ora sostengono che quando si tratta di rendere illegale l’eutanasia in una democrazia laica come quella australiana, qualsiasi punto di vista opposto basato sulla fede è irrilevante e deve essere ignorato.
Tuttavia, in qualsiasi democrazia liberale e laica che comprenda cittadini con varie credenze e tradizioni religiose, un cittadino con credenze religiose ha diritto, come qualsiasi altro cittadino non religioso, a contribuire alle discussioni sui cambiamenti politici o legislativi che avranno un impatto sulla società in generale.
Nel censimento del 2016, il 52% degli australiani si è dichiarato come affiliato al cristianesimo.
Ma l’Australia comprende anche persone affiliate a molte altre religioni, come l’Islam (3 percento), il Buddismo (2 percento) e l’Ebraismo (0,4 percento).
Eppure gli attivisti laici oppositori della religione non osano attaccare le credenze di musulmani, buddisti o ebrei, anche se spesso sono in conflitto diretto con l’opinione progressista.
Nonostante questo, tanto più in alto verrà portato il dato «Nessuna religione» nel censimento 2021, tanto più le voci progressiste diventeranno insistenti.
Naturalmente, l’oggetto principale della loro ira è la Chiesa cattolica romana, che mantiene una voce potente nella nostra società mediante la fornitura di assistenza sanitaria, assistenza agli anziani, pastorale e servizi educativi. Nessun’altra chiesa in Australia è così ben organizzata e coerente nella sua voce.
La Chiesa si è opposta al matrimonio tra persone dello stesso sesso proprio come si oppone ora alla legalizzazione dell’uccisione di persone da parte dei medici. Ma, purtroppo, la sua incerta risposta istituzionale allo spaventoso scandalo degli abusi sessuali su minori ha solo alimentato l’ostilità dei critici, che hanno raddoppiato gli attacchi.
Tutto questo è acqua al mulino dei gruppi di attivisti come Census 21, che stanno esortando le persone a ripudiare la loro affiliazione religiosa e a lasciare le terre oscure della superstizione per ascendere agli altipiani assolati del progressismo secolare. Guarda caso, anche il Partito Comunista Cinese caratterizza le credenze religiose come superstizioni.
Census 2021 è esplicito nei suoi obiettivi: ridurre i fondi pubblici per le organizzazioni religiose, diminuire la loro voce nei dibattiti di politica pubblica e mostrare che la religione è un anacronismo irrilevante nella nostra società presumibilmente illuminata.
Gli australiani per i quali la religione rimane una parte importante della loro identità, devono rimanere in allerta contro il prepotente attivismo “razionale” della rumorosa minoranza laica in mezzo a noi.