ocreL’Aquila – Un luogo dove tornare in pace con se stessi, nel silenzio della natura incontaminata e di mura che trasudano storia e cultura.
Visitare e soggiornare al Monastero fortezza di Santo spirito di Ocre, a pochi chilometri dall’Aquila, è l’inizio di un viaggio che porta l’ospite a riflettere e meditare su quanti e quali gioielli sia ricco l’Abruzzo, molti dei quali sono ancora tutti da scoprire.
Incastonato tra i monti, il gioiello di architettura cistercense si erge come un guardiano severo che controlla l’intera vallata, nascondendo tesori che ogni anno richiamano turisti da tutto il mondo, convegni, congressi e rassegne di altissimo profilo, coppie alla ricerca di una location speciale per il giorno più bello della loro vita, amanti della natura e della montagna.
A farci da anfitrione nel centro turistico e ricettivo risalente all’undicesimo secolo è Gianluca Sordini, che con la sua società gestisce una struttura complessa e articolata fin dal 2006, dove ogni particolare è valorizzato nel nome di una tradizione che rischiava di andare perduta.  Una storia che ha numerosi elementi di contatto con la città dell’Aquila.
“Il monastero fu costruito dal 1222 al 1248, mentre gli storici fissano la data della fondazione dell’Aquila nel 1254. La cinta muraria di quello che sarebbe diventato il crocevia del medioevo fu realizzato con una tecnica innovativa dei monaci cistercensi, che la sperimentarono proprio qui nel Monastero” ci spiega Sordini…
“Chi viene respira e vive l’aria di quello che a tutti gli effetti fu il laboratorio della città dell’Aquila, qui risiedeva il vice imperatore, Gualtieri d’Ocre, braccio destro di Federico II di Svevia, che si serviva dei cistercensi per diffondere tecniche di architettura, agricoltura, transumanza. Tutti saperi che i monaci diffusero tra le popolazioni locali. I cistercensi seguivano la Regola di Bernardo di Chiaravalle, così come i cavalieri templari. Due storie legate strettamente tra loro, che inevitabilmente hanno dei punti di contatto con Celestino V: basti pensare che Tommaso d’Ocre, nipote di Gualtieri, fu ordinato cardinale dallo stesso Papa Celestino V, di cui celebrò i funerali nel 1296”.
Per secoli il monastero è rimasto  alla mercè di se stesso e dell’incuria per interi secoli: i monaci andarono via nel 1610 e da allora fino al 1970 nessuno mise vi mise più piede. “Negli anni ’70 iniziarono i lavori di restauro  finanziati con fondi europei che durarono 30 anni. Inizialmente furono diverse ipotesi sull’utilizzo, ma nel  frattempo gli sforzi fatti per dare nuova vita al monastero rischiavano di rimanere. Si parlò di un ritorno dei monaci, di una sede per i master dell’Università ma non se ne fece nulla. Nel 2006 il Comune fece un bando per la gestione e da allora mi trovo qui: vivere questi spazi mi fa sentire un privilegiato, non lo nego, così come tutti quelli che vi trascorrono anche un breve periodo di permanenza rimangono a bocca aperta”.
“All’inizio fui preso per matto – aggiunge Sordini,  che giovanissimo  si candidò in Consiglio comunale nelle file dei Ds prima di scoprire la sua vera vocazione – Ma il tempo mi ha dato ragione. Lo testimonia il certificato di eccellenza nel 2012 assegnato da Trip Advisor (la ‘bibbia’ dei viaggiatori. Un portale contenente le recensioni degli utenti su alberghi, ristoranti e strutture ricettive. Ndr) o il  premio ‘Ruota d’oro’ del Touring club di cui può fregiarsi il monastero, inserito nel circuito ‘Dimora storica’. Grazie ad internet siamo riusciti e riusciamo a far conoscere questo gioiello al di fuori di queste montagne”.
Oltre che dall’Italia i turisti arrivano dall’Inghilterra, dalla Svezia, Francia, Germania e persino dall’Australia: clienti alla ricerca di una vacanza diversa, in luoghi dove l’identità viene mantenuta e preservata, nel nome della qualità.
Di qui sono passati gli attori George Clooney e Bill Murray durante i giorni del G8 del 2009, l’archistar Renzo Piano, personaggi di spicco del panorama culturale e politico del Belpaese.
“La bellezza di questi luoghi è il nostro petrolio. Il turismo che qualcuno definisce ‘di nicchia’ resiste nonostante la crisi e la ricostruzione può essere un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Io cerco di garantire l’accoglienza migliore e fornire un servizio che rappresenti un giusto compromesso nel rapporto qualità-prezzo, coinvolgendo le migliori professionalità locali e fornendo un servizio a 360°.
“Chi viene qui può stare in tranquillità in contemplazione, oppure andare in mountain bike, visitare le grotte di Stiffe, in canoa a Bussi, effettuare escursioni in montagna e ciaspolate in inverno. Un ventaglio ampio per chi chiede il meglio dalla sua vacanza”.
Oltre all’ex chiesa del convento, dove sono stati rinvenuti affreschi del 1200, che diventerà un centro per convegni ed esposizioni (presente anche una mostra permanente di archeologia), la location è scelta da tantissime coppie per  matrimoni, religiosi e non, visto che recentemente il sindaco di Ocre, Fausto  Fracassi, ha abilitato il monastero per ospitare cerimonie con rito civile.
“Vengono dall’Aquila ma anche da fuori città. Una coppia giovani è venuta persino da Londra per coronare qui  il suo sogno d’amore. Nel bonifico bancario hanno scritto: ‘Wonderful wedding’ (matrimonio favoloso)”.
Giorgio Alessandri