(Felice Laudadio di Solo Libri) – Un lungo viaggio nella storia bimillenaria della Chiesa, un itinerario fortemente critico, sebbene non polemico, vista la convinzione dell’autore nelle proprie argomentazioni, sorrette da una cultura storica e da una conoscenza teologica che si potrebbero definire enciclopediche, senza esagerare. Col segmento finale della sua analisi monumentale in tre tempi, Regno Celeste, Impero Terreno – vol. 3. La ricerca di un Dio introvabile e il destino della Chiesa cattolica (dicembre 2020, 156 pagine), Mario Bruno porta a termine il suo lavoro imponente, sostenuto dalla casa editrice romana IBN (Istituto Bibliografico Napoleone). I volumi precedenti, che sempre nel 2020 hanno sviluppato temi altrettanto complessi, sono Regno Celeste, Impero Terreno. Volume 1. Il vero volto del Dio d’Israele e Regno Celeste, Impero Terreno. Volume 2. La Spada all’ombra della Croce.
Nel complesso, l’iniziativa ha per oggetto la Chiesa cattolica, dalla prima epoca testamentaria a oggi, passando dallo sviluppo delle protocomunità cristiane e dalle diverse e anche controverse fasi che ne hanno segnato l’evoluzione nel corso dei secoli.
Nell’ampio insieme, si tratta di una ricerca sul modo di porsi degli uomini nei riguardi di Dio e sui significati assunti da questo rapporto, soggetti nel tempo a cambiamenti considerevoli. Con un approccio multidisciplinare e con lo stesso argomentare colto, Bruno ha voluto peraltro esaminare in profondità il significato attribuito nella fede cristiana all’esistenza umana e alla ricerca collettiva e individuale di un “Assoluto che possa fornire risposte soddisfacenti agli assillanti interrogativi posti dai viventi”.
L’autore non si attende consensi entusiastici in ambiente clericale. L’autonomia e originalità del pensiero non sono affatto allineate, lo stesso vale per la libertà d’interpretazione e ragionamento che lo distinguono, ma si è voluto rivolgere agli spiriti liberi: alle “intelligenze oneste e aperte alle possibilità di scoprire direzioni nuove nell’ambito in cui operano”.
L’ultima parte del suo lavoro tenta di penetrare il concetto di fede, alla ricerca della salvezza eterna. Affronta nodi cruciali dell’evoluzione che ha portato all’affermazione del Cristianesimo in Europa e alla nascita, crescita e costruzione della Chiesa cattolica.
Nel terzo volume trovano spazio alcuni eventi straordinari, più o meno riconosciuti dalla Chiesa, che si sono verificati all’interno delle comunità cristiane e continuano a verificarsi: i miracoli, le stimmate, l’autenticità della Sindone, mai accertata. A proposito del telo di lino conservato a Torino, con impressa in negativo l’immagine di un corpo crocifisso, l’autore restringe il campo a tre ipotesi: un contatto diretto del sudario con la sagoma esanime di Gesù, un intervento inspiegabile di forze soprannaturali o una riproduzione, sul cadavere di un uomo, dei colpi subiti da Cristo durante la passione e morte, ricalcati come un’impronta sul lenzuolo posto a ricoprire i resti.
Le due prime ipotesi si accordano con la narrazione evangelica e non potrebbero prescindere da interventi trascendenti sul “lino”. L’ultima va in tutt’altra direzione, contemplando la messa in scena di una riedizione quasi artistica delle ultime ore di patimenti, fino alla morte in croce. La datazione al radiocarbonio C14 sostiene questa versione, mentre tutti gli elementi di altra natura raccolti attorno all’esame delle Sindone propendono per una collocazione prossima o coincidente all’Anno Domini 30. Bruno non evita di far notare, se fosse avvalorata la tesi del manufatto artificiale e quindi del falso materiale, il “sadismo, l’estrema scaltrezza, perfino la perfidia”, di un artefice che avrebbe voluto costruire una prova inattaccabile della risurrezione, forse con l’intento di cancellare in modo definitivo qualsiasi dubbio, senza prevedere però le ricadute negative una volta scoperto l’inganno, con l’impiego di tecnologie del futuro.
Dietro a presunti portenti, prodigi ed eventi sconcertanti, qualche sfruttatore ha da sempre alimentato un’industria redditizia, a discredito della Chiesa, ma contro le basse manovre Bruno mette in evidenza, considerandoli veri miracoli, i tanti esempi virtuosi di vite intere che lasciano interdetti e ammirati. Sono le opere del volontariato, compiuto senza scopi personali, solo per il bene degli altri. In tutto il mondo e in modo neppure tanto raro e nascosto, singoli e associazioni soccorrono, curano, garantiscono condizioni minime di vita a persone prive di tutto, ferite dalle guerre, dalla povertà, dallo sfruttamento.
Buoni esempi, anche se non ne mancano di cattivi, ma se si deve parlare senza remore di chi non agisce per il bene, ci sono religiosi virtuosi, conclude, “e a onor di Dio sono molti”.