(Giulia De Vendictis di Ultima Voce) – “Siamo tutti fratelli” è un’idea coniata dal Professor Demetrio Marco De Luca, Presidente Internazionale dell’Alto Comitato della Fondazione Cultura delle Religioni per l’Umanità e la Pace, con una lunga e prestigiosa esperienza d’insegnamento presso le università pontificie e da sessant’anni impegnato nella promulgazione del dialogo interreligioso.
Secondo la visione del Professore, è con Cristo che si afferma per la prima volta l’idea per cui ogni uomo è figlio dell’unico Padre, pertanto siamo tutti fratelli. Come conseguenza, tutti gli uomini devono vivere con spirito di fratellanza e amarsi e rispettarsi vicendevolmente.
Per raggiungere questo obiettivo, il dialogo interreligioso è fondamentale in quanto punto di incontro e di confronto tra le nove grandi Religioni Storiche, le Istituzioni Politiche e le Scuole di Pensiero che vogliano perseguire la pace e il bene dell’umanità e favorire una società responsabile e rispettosa dei popoli. Il compito della fondazione, costituita nel 2014, è proprio quello di mediare e favorire l’unione, superando le diversità insite tra le varie culture e religioni.

Com’è nato il “Progetto O.R.U.”?
L’impegno del Prof. De Luca, risale fino al 1962, quando segui’ l’evoluzione del Concilio Ecumenico Vaticano II, culminato poi nella dichiarazione conciliare “Nostra Aetate”, del 28 ottobre 1965. In precedenza, il Concilio Vaticano, nella dichiarazione “Unitas Redintegratio” del 1964, aveva trattato il tema dell’ecumenismo, ovvero del rapporto tra le Chiese Cristiane (i.e. cattolici, protestanti e ortodossi) che si erano separate per motivi politici, ma “Nostra Aetate” segna un importante punto di svolta rispetto al passato, perché invita tutte le religioni – anche quelle orientali – a partecipare al dialogo interreligioso per lavorare insieme per la fratellanza universale e la pace.
In pratica, inizialmente la Chiesa Cattolica si riteneva unica detentrice della Verità assoluta e considerava le altre religioni come dei ‘fratelli minori’, mentre oggi sostiene che “Siamo tutti fratelli”. È una svolta epocale.

Chi sono i protagonisti di questo progetto?
Sono le nove grandi Religioni Storiche, ovvero le cinque confessioni abramitiche (cattolici, protestanti, ortodossi, musulmani ed ebrei) e poi le religioni orientali (buddisti, taoisti, induisti e bahá’í).
Membri attivi di queste realtà si incontrarono prima a Piobbico, fondandone i presupposti, e poi in una conferenza organizzata nel 2013 a Galtellì dal Prof. De Luca, in Sardegna, durante la quale firmarono un documento comune (pubblicato sull’inserto speciale de L’Ortobene del 17 novembre 2013) in cui si decideva di lavorare insieme in dialogo per la realizzazione del Progetto O.R.U. (Organization Religions Union) meglio noto come “Conferenza mondiale permanente delle Religioni per l’Umanità e la Pace”.

Lo stesso Papa Francesco ha ripetuto negli anni questo messaggio di fratellanza universale. Ce ne può parlare?
In occasione della commemorazione del cinquantesimo anniversario della dichiarazione conciliare Nostra Aetate, promulgata il 28 ottobre 2015, il Santo Padre ha ribadito l’attenzione comune di tutte le tradizioni e culture religiose. Qui disse, come poi riportato sul numero speciale de L’Osservatore Romano del 29 ottobre 2015, «Siamo fratelli, perché figli di un unico Principio».
Nel 2017, il Santo Padre si è recato in Egitto, al Cairo, per incontrare il Grande Imam di Al-Azhar e sottolineare quanto sia importante il fatto che cristiani e musulmani si debbano sentire uniti, in quanto siamo tutti fratelli, per far cessare le violenze e gli estremismi che sfigurano il volto di Dio. Grazie a questo incontro, successivamente, il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, il Grande Imam e il Santo Padre firmarono il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, grazie al quale le Nazioni Unite hanno poi dichiarato il 4 febbraio “Giornata internazionale della fratellanza umana”.
Inoltre, Bergoglio, il 3 ottobre 2020, ha pubblicato una lettera enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale, “Fratelli tutti”, dove invita tutti a un amore «senza frontiere» e propone «una forma di vita dal sapore di Vangelo». Gioire per le diversità e riconoscere le radici comuni dei popoli sono i sogni d’integrazione espressi in questa lettera aperta e diretta ai cuori di tutti.

La fratellanza massonica
Con il tempo, il Prof. De Luca ha voluto aggiungere a questa tavola rotonda una rappresentanza laica: la G.L.D.I. degli A.L.A.M. con sede in Piazza del Gesù, Palazzo Vitelleschi (Roma).
Questa associazione, tramite il suo rappresentante Luciano Romoli, partecipa con impegno – in linea con quelle che sono le proprie finalità e ideali – a divulgare il valore del pensiero interculturale e multiculturale, partecipando a una scrittura della Storia condivisa ed in armonia.
Gli A.L.A.M. di Palazzo Vitelleschi hanno coinvolto nel tempo diverse Logge, prima ad Atene, riunendosi in collaborazione umanitaria per l’area del Mediterraneo, poi a Madrid con il contributo delle altre Obbedienze europee e, infine, dal 12 al 15 dicembre 2019 ad Istanbul, dove è stata firmata la “Grande Carta Universale degi Alti Gradi Scozzesi”.